La freccia giallonera

Correva l'anno 1983 e la Daulica ( allora avevamo il nome di Serenissima) ed oltre ai soliti 3 noti, c'era un ragazzo che frequentava i nostri amici della compagnia, e cominciò a venire ad allenarsi, da allora di acqua sotto i ponti ne è passata, ma il Bubu c'è ancora, ad essere obiettivi in ordine di tempo è il 4 elemento,quando cominciò a farsi conoscere, calcisticamente parlando, subito intuimmo le sue enormi capacità, era la nostra freccia, ma l'arco bisognava tenderlo, e all'epoca non avevamo chi sapeva innescarlo, dovevamo sfruttare di più le sue capacità, in un'epoca nella quale il catenaccio era ancora di moda con un bel 5-4-1 (l'uno secondo me doveva essere lui) forse avremmo avuto più fortune, ma tant'è che nessuno seppe mai sfruttare la sua dote migliore.

Detto questo i diversi mister che si sedettero sulla panca giallonera si accontentavano di dargli spazio a volte a centrocampo a volte in fascia a volte in panca, di difficile collocazione tattica dicevano...

In quasi 400 presenze ha segnato più di 30 reti, molte delle quali, stenterete a crederlo di testa.

Per soddisfare la curiosità del Cino posso dirvi che non sempre ha vestito la maglia della Salamandra, visto che i per i vari allenatori degli anni 80 non rientrava negli 11 iniziali, la società per il suo bene decise di darlo in prestito sia al Cera Dolo in terza categoria, che sucessivamente al neonato Sporting Dolo, nella società viola militò per due anni per poi tornare nella sua Daulica e non lasciarla più.

Di lui si diceva ( ed era vero...) che corresse più forte del pallone.

Da alcuni anni la velocità è dimunita, e con l'avvento di nuovi mister e nuovi moduli ha trovato posto al centro della difesa con una padronanza del ruolo da giocatore navigato.

Vai Bubu, tu e il Santo siete le ultime due bandiere della Daulica, e vi auguro di sventolare per molti anni ancora...