ZILIO - Letteralmente mai impegnato durante il primo tempo, ci regala un secondo tempo a dir poco E-M-O-Z-I-O-N-A-N-T-E: un rigore parato, una punizione non trattenuta dove l’avversario insacca in fuorigioco (gran spavento per tutti!) e un’uscita di quelle che ricordano i video su Youtube di Neuer o Higuita.
TROCCIOLA - Poco impegnato e molta ordinaria amministrazione davanti a un diretto avversario non irresistibile. Dà buon ordine alla difesa durante il primo tempo, un po’ meno nella seconda frazione di gioco quando le squadre si allungano e l’avversario verticalizza di più con lanci lunghi a scavalcare il reparto. La rapidità non è affatto il suo forte...
BOLZONELLA - Assieme al compagno di merende, una partita caratterizzata da giocate semplici e ordinate. Una garanzia nel gioco aereo quando la stanchezza aumenta e il lancio lungo la fa da padrone.
CARLIN - Una partita ordinata e con poche, pochissime sbavature. Sempre nella posizione giusta per essere pronto a dare una mano ai (lenti) compagni di reparto. Ovviamente si segnala qualche fallo dalla sua parte, giusto per non far dimenticare la nomea di cui gode nei peggiori campi della provincia di Padova.
TOLIN - Dalla parte opposta di Alessio, anche per Riccardo si ricorderà una fase difensiva molto ordinata. Durante il secondo tempo un po’ troppo frenetico: rabbioso per un vantaggio che non arriva, lascia talvolta la sua zona sguarnita facendosi trovare fuori posizione.
GARBIN - Una delle più belle sorprese di questa stagione 2016 / 2017: l’ottima fase di interdizione permette alla difesa ampi sprazzi di respiro. Durante il match con il Tetto Rosso Immobiliare prova a sfruttare bene gli spazi lasciati dagli avversari. Unica pecca: a volte un po’ troppo pretenzioso con i lanci lunghi.
REGA - Se da un lato ricorderemo i suoi infiniti tentativi di tiro, tutti caratterizzati da un destino infelice, dall’altro non si può di certo dire che non ci abbia provato. Molta voglia di far gol, anche con tentativi a volte frettolosi, e sempre presente nelle azioni più pericolose delle baby salamandre.
CONTIN - Il capocannoniere daulicense si porta a 3 reti in campionato trasformando con freddezza il rigore del temporaneo 1 a 0. È un campo che non gli permette di sfruttare a pieno le sue doti negli inserimenti negli spazi e di far male con le sue progressioni con la palla al piede.
AMENTE - Forse il più isolato e il meno cercato tra i tre tenori là davanti: uno con le sue doti tecniche dovrebbe essere più sfruttato per il giro palla e per giocate fulminee.
PRECI - Un primo tempo quasi impeccabile dove effettua molto bene entrambe le fasi di gioco, sia quella di impostazione che quella difensiva. Il secondo tempo ha un leggero calo ma comunque rimane impeccabile nella fase difensiva. A lui va il premio come Salamanderman di questa giornata, anche alla luce dell’ormai prossima cittadinanza italiana.
CORTI - Un campo sicuramente non facile ma questo non sempre giustifica quel maledetto tocco in più che a volte si porta dietro. Un nota di merito al fatto che, al contrario dei compagni Amente e Rega, fa sempre il contro movimento andando ad attaccare lo spazio riuscendo così a dare una possibilità di gioco in più al centrocampo daulicense.
--- SOSTITUZIONI ---
ZABEO - Entra in una fase complicata della partita, quando la sensazione di rabbia per non aver sfruttato le occasioni per essersi portati in vantaggio è palpabile. Si procura un rigore e questo gli basta per portarsi a casa la pagnotta.
CARRARO - Il solito giocatore intelligente che fa delle giocate semplici il suo punto di forza.
MADONNA - Un benvenuto ad Agostino che fa il suo esordio tra le file giallo-nere. L’ammonizione per essere sprovvisto di parastinchi meriterebbe almeno un bel vassoio di paste. Preferibilmente alla crema.
GAMBARO - Entra nei minuti finali per sostituire l’infortunato Garbin. Il resto della difesa daulicense sarà felice di spiegare al mister durante il prossimo allenamento come non prendere gol a 5 minuti dalla fine
CONCLUSIONI:
Clima particolarmente padano con nebbia fitta, umidità alle stelle e quel freddo pungente che entra nelle ossa. Sullo sfondo capitola la fioca scritta del neon “Alì Supermercato”: tutto attorno il nulla. Appena percettibile la porta, difficoltà nel vedersi da fascia a fascia e di comprendere cosa succeda in campo dalla panchina. L’avversario è il Tetto Rosso Immobiliare, una formazione esperta ma sicuramente abbordabile. I primi dieci minuti sono un continuo martellare delle Salamandre: tiri, punizioni e traversoni, ma il gol non arriva. L’avversario non impensierisce mai Zilio, la difesa è attenta e Garbin e Preci interdicono bene. La Daulica gioca praticamente tutta la prima frazione nella metà campo della formazione di casa, arrivando però a conclusioni poco incisive, tirando due belle punizioni purtroppo centrali e rischiando di far gol con due batti-e-ribatti nell’area avversaria. La porta però sembra maledetta e si va negli spogliatoi con la consapevolezza che la partita è alla portata degli uomini del Coach Gambaro. Quando la Daulica decide di giocare semplice e veloce, si è facilmente pericolosi, ma quando ci si intestardisce con giocate individuali, finalizzazioni sterili e cambi passo che non arrivano, la sensazione è quella di una squadra che non è consapevole delle sue infinite potenzialità. Certo, il campo non aiuta! Si rientra nel rettangolo di gioco e l’inizio è subito con il botto: 5 minuti per un totale di un calcio d’angolo pericoloso e 2-3 belle conclusioni. Sale un po’ di frustrazione per le occasioni sprecate o forse è semplicemente un po’ di paura di non riuscire a sbloccare il risultato. Le squadre si allungano, l’avversario non è particolarmente pericoloso ma comunque riesce a confezionare qualche punizione dal limite. Un’uscita un poco avventata di Zilio e un gol annullato per fuorigioco in seguito a una punizione sono un piccolo campanello d’allarme: l’avversario c’è, eccome che c’è. Ma come la più classica delle partite, un episodio sblocca il risultato: Zabeo entra in area, si sente uno “stock” ma non si vede nulla. L’arbitro fischia e tra le proteste decreta il rigore. Garbin freddo per l’1 a 0. L’episodio che sblocca la partita: la Daulica può iniziare a preparare il fortino. Ma l’avversario non ha nulla da perdere e durante un ribaltamento di fronte riesce a procurarsi con molta esperienza un rigore. Zilio para e Bolzonella spazza sulla ribattuta. Sembra una bella favola, una vittoria potenzialmente facile ma che arriva nel finale, sofferta e con un intervento provvidenziale del portiere. Ma il calcio è uno sport bellissimo e al tempo stesso tremendo: nell’unico vero tiro sullo specchio degli avversari, la punta della squadra di casa elude la marcatura di un centrale daulicense e calcia una bordata in porta: incolpevole Zilio davanti al bel gesto tecnico della punta del Tetto Rosso. Altri pochi minuti di gioco e l’arbitro manda tutti in doccia con un punto ciascuno. Un po’ di amaro in bocca davanti all’ennesima bella lezione di vita che solamente il calcio può dare. Testa alta e si riparte, pronti per la prossima partita in programma per venerdì prossimo contro gli Amatori Dolo.
Infine, una piccola nota per gli accompagnatori di lusso (il Presidente, il DS e il neo daulicense Alberto) che condividono il freddo di Montà con i giovanotti della Daulica.

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